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Sequel del bellissimo The Walking Dead. Questa seconda stagione del grandioso punta e clicca creato da Telltale ha un grosso fardello sulle spalle, quello di tener testa alla stagione precedente, ottima sotto quasi tutti i punti di vista. E ci riesce, in parte. Personalmente l'ho trovato un gradino sotto alla prima stagione, forse per via della mancanza (ovvia) di quei personaggi che tanto abbiamo amato, forse perché in certi punti sa di "già visto", oppure perché a volte è abbastanza lento e noiosetto e in altri è frenetico da morire.

Nulla da dire sul gameplay, rinnovato stilisticamente da Telltale che ha apportato qualche piccola aggiunta, niente di stravolgente. Ottima come sempre la scrittura di tutti i capitoli e la regia.

Ma veniamo alla trama, senza ovviamente spoilerare nulla. In questa seconda stagione vestiremo i piccoli panni della nostra beniamina Clementine, che sta crescendo davvero in fretta in un mondo che sta collassando altrettanto velocemente. Conosceremo nuovi superstiti, incontreremo vecchi ricordi, fronteggeremo nuovi nemici e avremo a che fare sempre con scelte dolorose. Clementine se la cava egregiamente, merito degli insegnamenti preziosi di Lee, ha reagito prepotentemente al mondo crudele in cui sta crescendo e lo si nota capitolo dopo capitolo, scelta dopo scelta. La sua caratterizzazione è certosina, curata e coerente. I cinque capitoli sono godibili, forse i primi due presentano un po' troppi punti morti ma è dovuto alla caratterizzazione dei vari personaggi, che sono più numerosi rispetto alla prima stagione. In sostanza un ottimo sequel, assolutamente da giocare.

Sul finale, le lacrime hanno solcato il mio viso. Maestoso, chapeau.

The Walking Dead è uno splendido punta e clicca made in Telltale, dove finalmente le vostre scelte si ripercuoteranno sulla storia. Siete voi gli artefici di ciò che state giocando, ed è questo che rende il videogame una ventata d'aria fresca in un mercato videoludico che ci regala poche perle di questi anni.

Come detto, è un punta e clicca, quindi non aspettatevi un gameplay rivoluzionario o particolarmente complesso. Potrete interagire con gli altri personaggi tramite dei dialoghi che vi verranno suggeriti, e con qualche oggetto presente sulla scena. Questo titolo punta in maniera prepotente sulla storia, sulla qualità pazzesca della narrativa e sulle vostre emozioni. Ci viene proposto in cinque episodi, tenendo uno script simile a quello delle serie TV e questo modo di gestire le cose è davvero riuscito, tenendo alta la voglia di giocare i capitolo successivi e scoprire l'evolversi della situazione.

Non vi anticipo troppo della storia, probabilmente conoscerete già il mondo di The Walking Dead. Vi posso dire che impersonificherete un afroamericano di Macon, Lee Everett, nel peggior giorno della sua vita. Da quel momento partiranno una serie di conseguenze che ci porteranno ad incontrare una dolce bimba di 8 anni, Clementine, che sarà la nostra più fedele compagna di viaggio.

Preparatevi un camion di fazzoletti, ne avrete bisogno.

Ori and the Blind Forest non è un gioco, è un'opera d'arte capace di entusiasmare e di emozionare il giocatore dall'inizio alla fine. È un'avventura visiva straordinaria, la storia è commovente e la colonna sonora si fonde perfettamente in tutto ciò.

Ho apprezzato tantissimo il gameplay e soprattutto la longevità che riesce comodamente a superare le 10 ore (andando ben oltre questa soglia se si vuole sbloccare tutti gli achievement). Ottimo secondo me il tanto discusso sistema di salvataggio che, grazie alle cellule energetiche, ci permette di salvare ovunque noi vogliamo; attenzione però, queste cellule non sono infinite (si trovano lungo la mappa) quindi usatele con cautela. I livelli di gioco sono molto belli, tutti ambientati in luoghi diversi e ben bilanciati. Sorprendente è il livello di sfida che questo gioco ci propone, molto difficile e a volte anche frustrante, di certo potrà farvi vergognare per la quantità immane di volte in cui siete morti.

Non ho trovato difetti se non quello di essere impossibilitati, a gioco concluso, di continuare ad esplorare la mappa visto che il salvataggio rimarrà bloccato. Quindi se avete qualcosa in sospeso, fatelo prima di accingervi al capitolo conclusivo.

Dunque, se volete un gioco capace di emozionarvi per più di 10 ore, con un livello di sfida che non si vedeva da diversi anni, con una storia strappalacrime ed una grafica ben più che piacevole, spendete i vostri soldi per Ori and the Blind Forest.

In questo titolo vestiamo i panni di Vito Scaletta, un giovinotto italo-americano voglioso di far soldi a palate, in fretta. L'unico modo? Aiutare le Famiglie con i loro affari, sempre spalleggiato dal nostro fedele amico Joe. Una storia incalzante, a ritmi sempre più serrati, con il chiaro intento di scalare l'organigramma mafioso.

Ci troviamo di fronte ad un gioco maestoso. Tecnicamente eccelso e con una cura dei particolari quasi maniacale. La città, le macchine, i vestiti, le stazioni radio, l'arredamento delle case; tutto fatto in maniera certosina, riproducendo fedelmente quel periodo storico. Il gameplay è solido e ben realizzato, le sparatorie sono la cosa meglio riuscita, complice un sistema di copertura davvero all'avanguardia. Ottimo anche il sistema di guida, molto realistico (non pensate di andare in giro per la città a 160km/h per poi schiantarvi contro un albero ed uscirne illesi). Nota d'onore va certamente alla storia, sempre coerente e mai noiosa, così come i dialoghi. Perfetto (ed è una piacevole sorpresa) il doppiaggio Italiano!

Veniamo ora alle cose che mi hanno fatto storcere un po' il naso. Ci viene venduto come un free-roaming ma lo trovo decisamente poco free. Abbiamo le nostre missioni da fare e sostanzialmente null'altro, è forse un po' troppo lineare. Mi aspettavo anche qualche ora in più di gioco, che probabilmente ci sarebbe anche stata se non avessero deciso di togliere - improvvisamente - i DLC. Ce ne faremo dunque una ragione.

Decisamente un gioco da avere.

Senza dubbio il miglior titolo dedicato ad Alien. Rende giustizia ad una delle saghe fantascientifiche più famose di sempre.

Impersonificheremo Amanda Ripley, la figlia di Ellen, impegnata a recuperare le poche informazioni contenute nella scatola nera della Nostromo. Si imbarcherà in un viaggio pieno di pericoli verso la stazione spaziale Sevastopol.

Un survival horror coi fiocchi, sono state le 22 ore di gioco più lunghe della mia vita. Costantemente in ansia, con il terrore di essere braccato dallo xenomorfo, un cacciatore letale ed infallibile con una IA spaventosa. Un buon livello di sfida anche a difficoltà media, che personalmente consiglio per la prima run. Cura dei dettagli, grafica ma soprattutto sonoro da oscar, giocatelo con i bassi al massimo e le vostra budella tremeranno come delle uova strapazzate al rumore dei passi dell'Alien sopra la vostra testa, nei condotti d'aria. Mensione obbligatoria per i due DLC, seppur molto brevi (un paio d'ore per finirli entrambi) terribilmente angoscianti. E i fan saranno ben lieti di sapere che ci porteranno a bordo della Nostromo, potendo impersonificare i vari membri dell'equipaggio.

Il titolo non è certo esente da difetti, quali la ripetitività delle missioni, una longevità forse eccessiva per alcuni e dei personaggi secondari non proprio caratterizzati a dovere. Ma nel complesso il gioco è talmente bello da rendere questi difetti decisamente trascurabili.

Consigliato a tutti, anche ai neofiti del mondo creato da Ridley Scott, lo troveranno sicuramente un ottimo gioco survival horror.

Il gioco (di ruolo) infinito. Ormai lo conoscerete tutti, dunque non mi dilungherò troppo in questa mia recensione, se non per dirvi che è uno di quei giochi che ogni giocatore che si rispetti dovrebbe avere nella propria libreria. Il mondo è vastissimo, davvero impressionante la grandezza di questo titolo, aggiungendo poi i 3 DLC diventa mastodontico.

Le quest sono sempre ben strutturate (anche se quelle secondarie sono un po' ripetitive alla lunga) e molto intriganti, il gameplay è ottimo, ti permette di andare dove vuoi quando vuoi, non sei vincolato in nessun momento del gioco. Unica nota dolente, a mio avviso (oltre ai soliti e tanto citati bug, che alla lunga diventano anche divertenti) sono le varie gilde, poche e nemmeno troppo longeve, se comparate con i due titoli precedenti Oblivon e Morrowind. Per il resto nulla da aggiungere, ore e ore di divertimento ad un prezzo ormai irrisorio.

Imperdibile.

Uno degli indie più belli a cui abbia avuto la fortuna di giocare, fortemente ironico e divertente ma anche molto, molto profondo. Possibilità di gioco vastissime, moltissimi (mi sembra ben 15!) i finali e le risate certamente non mancheranno. Penso che questo gioco abbia gli achievement più stupidi (in senso positivo) di qualsiasi altro videogame, gli sviluppatori sono dei geni. Della trama non vi voglio svelare nulla anche perché sarebbe spoiler visto la breve longevità del gioco.

Probabilmente consigliato solo a prezzo scontato, non so se lo avrei preso a prezzo pieno visto la sua scarsa longevità. Fate voi i conti e vedete se ne vale la pena anche a prezzo di listino.

Il gioco in se è ottimo per gli appassionati di MotoGP (con Moto3 e Moto2, ovviamente), abbiamo tutte le licenze ufficiali, e questa è una gran cosa, il gameplay è ben studiato e fluido, la bagarre è divertente e stimolante con una IA finalmente rivista e più intelligente, di certo vincere le gare non sarà una passeggiata. È comunque ricco di contenuti e di modalità di gioco. Lasciate perdere i requisiti consigliati, sono tirati veramente a caso, io con un PC modesto (di certo inferiore a quello descritto nei consigliati) riesco a girare il tutto a 80fps fissi, il che, per un gioco del genere, è davvero un buon risultato.

Non è però tutto rosa e fiori, infatti purtroppo ci sono dei bug molto fastidiosi, (in sostanza il gioco è un grosso porting uscito male), uno su tutti è che, una volta avviata la carriera con il proprio pilota personalizzato, non si riesca più ad uscire dal gioco e si debba per forza ricorrere al task manager. Nelle impostazioni grafiche ci sono giusto 2 opzioni, niente di più avanzato, anche qui piccola nota dolente. Altri bug minori sparsi qua e là, niente che impedisca però una fluidità e un'esperienza di gioco soddisfacente. Insomma, la tecnica rimane un punto debole del gioco.

Vale l'acquisto? Certamente sì per gli appassionati/amatori, ma non di certo a prezzo intero.
Milestone apprezzo lo sforzo, ma potresti sviluppare meglio i giochi per noi PCgamer.

AdVenture Capitalist mi ha rubato l'anima, si sta lentamente impossessando della mia vita. È un gioco talmente semplice quanto coinvolgente. Da una semplice bancarella che vende limonate arriverete a fatturare extrasupermegatriliardi di $. Insomma, il capitalismo, no? Il mio primo pensiero al mattino è "chissà quanti soldi ho fatto su AdVenture Capitalist"

Decidete voi se è il caso di provare questo gioco o meno. Io vi dico solo che probabilmente è peggio dell'eroina, solo che questo è gratis.

Uno dei co-op più belli disponibili sul mercato ad un prezzo pressoché stracciato (se non addirittura gratis, come a Natale2014). L'esperienza cooperativa è stupenda se fatta con amici, coordinandosi con un microfono, senza può risultare difficile e a volte dispersivo. Le campagne sono ben strutturate e le mappe interessanti, anche se alla lunga il comparto offline risulta noioso e ripetitivo, ma non è certo un titolo puntato ad essere giocato offline.

Volete un gioco dove potervi sfogare contro dei poveri zombie con armi da corpo a corpo come un badile, una chitarra, una pentola, un machete o molto altro? Oppure preferite fare la parte degli infected speciali? A voi la scelta, in ogni caso, vale l'acquisto.